La Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL) francese ha respinto il ricorso informale di Google contro la sua richiesta di veder rimossi specifici link anche dai risultati offerti dalle versioni del motore di ricerca non specificatamente pensate per i paesi europei, ed in particolare da google.com.

La Commissione ha motivato che dal riconoscimento del diritto all`oblio di cui alla sentenza della Corte di Giustizia dell`Unione europea del 13 maggio 2014, chiunque puo` domandare ad un motore di ricerca di cancellare i risultati derivanti dalla ricerca sul proprio nome.

La societa` Google ha ricevuto decine di migliaia di domande di cittadini francesi. Pertanto  ha provveduto a cancellare alcuni risultati sulle estensioni europee del motore di ricerca (.fr ; .es ; .co.uk ; etc.). Non ha invece proceduto sulle altre terminazioni o su google.com.

Nel maggio 2015, la CNIL ha diffidato la Google a cancellare i link segnalati su tutti i domini  del motore di ricerca. A fine luglio, Google ha presentato un ricorso domandando alla autorita` di procedere al ritiro della diffida. La Google si opponeva facendo presente che si sarebbe trattato sostanzialmente di una forma di censura.

Alla luce del quadro giuridico applicabile, il Presidente ha deciso di rigettare il ricorso sulla base dei seguenti argomenti di seguito riassunte:

  1. Se la cancellazione e` accettata dal motore di ricerca, questa deve essere effettuata su tutte le estensioni.
  2. Se il diritto all`oblio fosse limitato a certe estensioni, potrebbe in effetti essere facilmente raggirato: sarebbe sufficiente cambiare l`estensione per ottenere i risultati ed il diritto della persona offesa verrebbe ad ogni modo violato.
  3. In tutti i casi il diritto all`oblio non riguarda mai la soppressione dell`informazione in internet, bensi impedisce unicamente l`apparizione di alcune notizie sul motore di ricerca in caso di ricerca effettuata sulla sola base del nome della persona. L`informazione resta dunque accessibile direttamente sul sito di origine o tramite ricerca di altri termini. Non e` possibile cancellare un evento, per esempio.
  4. Il diritto all`oblio non e` assoluto, dovendosi necessariamente conciliare con il diritto all`informazione specialmente quando la persona in oggetto e` un personaggio pubblico, controllo effettuato dalla stessa CNIL e dal giudice.
  5. La finalita` della decisione del CNIL non e` quella, come riferisce la societa` Google, di una volonta` di applicazione extraterritoriale del diritto francese, ma il pieno rispetto del diritto europeo da parte di attori non europei che offrono i loro servizi in Europa.Riporto il testo originale in francese :
  • Les extensions géographiques ne sont qu’un chemin d’accès au traitement. Dès lors que le déréférencement est  accepté par le moteur de recherche, il doit s’opérer  sur toutes les extensions conformément à l’arrêt de la CJUE.
  • Si le droit au déréférencement était limité à certaines extensions, il pourrait être facilement contourné : il suffirait de changer d’extension (ex : de faire une recherche en France sur google.com), c’est-à-dire de mode d’accès au traitement, pour retrouver le résultat du déréférencement. Cela reviendrait donc à priver d’effectivité ce droit, et à faire varier les droits reconnus aux personnes en fonction de l’internaute qui interroge le moteur et non en fonction de la personne concernée.
  • En tout état de cause, le droit au déréférencement n’entraîne jamais la suppression de l’information d’internet mais empêche uniquement l’affichage de certains résultats sur le moteur en cas de recherche effectuée sur la seule base du nom de la personne. L’information reste donc accessible directement sur le site source ou par la recherche d’autres termes. Il n’est pas possible de déréférencer un évènement, par exemple.
  • Par ailleurs, ce droit n’est pas absolu : il doit être concilié avec le droit à l’information du public, notamment lorsque la personne concernée est une personne publique, sous le double contrôle de la CNIL et du juge.
  • Enfin, contrairement à ce qui a pu être indiqué par la société Google, cette décision ne traduit pas une volonté d’application extraterritoriale du droit français par la CNIL. Elle se borne à demander le plein respect du droit européen par des acteurs non européens offrant leurs services en Europe. 

La Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL) francese ha respinto il ricorso informale di Google contro la sua richiesta di veder rimossi specifici link anche dai risultati offerti dalle versioni del motore di ricerca non specificatamente pensate per i paesi europei, ed in particolare da google.com.

La Commissione ha motivato che dal riconoscimento del diritto all`oblio di cui alla sentenza della Corte di Giustizia dell`Unione europea del 13 maggio 2014, chiunque puo` domandare ad un motore di ricerca di cancellare i risultati derivanti dalla ricerca sul proprio nome.

La societa` Google ha ricevuto decine di migliaia di domande di cittadini francesi. Pertanto  ha provveduto a cancellare alcuni risultati sulle estensioni europee del motore di ricerca (.fr ; .es ; .co.uk ; etc.). Non ha invece proceduto sulle altre terminazioni o su google.com.

Nel maggio 2015, la CNIL ha diffidato la Google a cancellare i link segnalati su tutti i domini  del motore di ricerca. A fine luglio, Google ha presentato un ricorso domandando alla autorita` di procedere al ritiro della diffida. La Google si opponeva facendo presente che si sarebbe trattato sostanzialmente di una forma di censura.

Alla luce del quadro giuridico applicabile, il Presidente ha deciso di rigettare il ricorso sulla base dei seguenti argomenti di seguito riassunte:

  1. Se la cancellazione e` accettata dal motore di ricerca, questa deve essere effettuata su tutte le estensioni.
  2. Se il diritto all`oblio fosse limitato a certe estensioni, potrebbe in effetti essere facilmente raggirato: sarebbe sufficiente cambiare l`estensione per ottenere i risultati ed il diritto della persona offesa verrebbe ad ogni modo violato.
  3. In tutti i casi il diritto all`oblio non riguarda mai la soppressione dell`informazione in internet, bensi impedisce unicamente l`apparizione di alcune notizie sul motore di ricerca in caso di ricerca effettuata sulla sola base del nome della persona. L`informazione resta dunque accessibile direttamente sul sito di origine o tramite ricerca di altri termini. Non e` possibile cancellare un evento, per esempio.
  4. Il diritto all`oblio non e` assoluto, dovendosi necessariamente conciliare con il diritto all`informazione specialmente quando la persona in oggetto e` un personaggio pubblico, controllo effettuato dalla stessa CNIL e dal giudice.
  5. La finalita` della decisione del CNIL non e` quella, come riferisce la societa` Google, di una volonta` di applicazione extraterritoriale del diritto francese, ma il pieno rispetto del diritto europeo da parte di attori non europei che offrono i loro servizi in Europa.Riporto il testo originale in francese :
  • Les extensions géographiques ne sont qu’un chemin d’accès au traitement. Dès lors que le déréférencement est  accepté par le moteur de recherche, il doit s’opérer  sur toutes les extensions conformément à l’arrêt de la CJUE.
  • Si le droit au déréférencement était limité à certaines extensions, il pourrait être facilement contourné : il suffirait de changer d’extension (ex : de faire une recherche en France sur google.com), c’est-à-dire de mode d’accès au traitement, pour retrouver le résultat du déréférencement. Cela reviendrait donc à priver d’effectivité ce droit, et à faire varier les droits reconnus aux personnes en fonction de l’internaute qui interroge le moteur et non en fonction de la personne concernée.
  • En tout état de cause, le droit au déréférencement n’entraîne jamais la suppression de l’information d’internet mais empêche uniquement l’affichage de certains résultats sur le moteur en cas de recherche effectuée sur la seule base du nom de la personne. L’information reste donc accessible directement sur le site source ou par la recherche d’autres termes. Il n’est pas possible de déréférencer un évènement, par exemple.
  • Par ailleurs, ce droit n’est pas absolu : il doit être concilié avec le droit à l’information du public, notamment lorsque la personne concernée est une personne publique, sous le double contrôle de la CNIL et du juge.
  • Enfin, contrairement à ce qui a pu être indiqué par la société Google, cette décision ne traduit pas une volonté d’application extraterritoriale du droit français par la CNIL. Elle se borne à demander le plein respect du droit européen par des acteurs non européens offrant leurs services en Europe.