Ieri la Corte di Giustizia Europea si e` pronunciata con Sentenza interpretativa nella causa Nintendo e a. / PC Box srl in merito alla liceita` delle protezioni tecnologiche poste da Nintendo sulle consolle di videogiochi.

Come noto, Nintendo commercializza due tipi di sistemi per videogiochi: le consolle poratili “DS” e quelle fisse “Wii”. Essa installa un sistema di riconoscimento sulle consolle ed un codice criptato sul supporto di videogioco, al fine di impedire l’utilizzazione di copie illegali di videogiochi.

La PC Box e` una societa` italiana che produce dispositivi (i cosiddetti “mod chips” e “game copiers”) che possono eludere l’effetto di blocco del necessario scambio di informazioni cifrate tra i giochi e le consolle della Nintendo. La Nintendo in effetti realizza i propri supporti in modo che solo un videogioco originale e realizzato dal fabbricante possa funzionare su un proprio apparecchio. In questo modo si evita l’uso delle consolle per giocare con copie non autorizzate.

La Corte di giustizia, chiamata dal Tribunale di Milano a chiarire la portata della protezione giuridica di cui si può avvalere Nintendo ai sensi della direttiva sull’armonizzazione del diritto d’autore, dichiara che i dispositivi in oggetto sono leciti se proporzionati al fine unico della protezione del diritto d`autore. In particolare, la protezione giuridica deve rispettare il principio di proporzionalità senza vietare i dispositivi o le attività che hanno, sul piano commerciale, una finalità o un’utilizzazione diversa dall’elusione.

La Corte constata infatti che la protezione giuridica comprende esclusivamente le misure tecnologiche destinate ad impedire o ad eliminare gli atti non autorizzati di riproduzione, di comunicazione, di messa a disposizione del pubblico o di distribuzione delle opere per le quali è richiesta l’autorizzazione del titolare di un diritto d’autore.

La sentenza é fondamentale per l`interpretazione del punto cruciale della applicazione di sistemi di protezione tecnica con applicazione non solo nelle consolle ma anche per i sistemi tecnici di diniego dall`accesso di siti che violano il diritto d`autore.

La chiave di lettura e l`indirizzo che sembra aver preso la giurisprudenza comunitaria (anche alla luce della causa C-314/12 UPC Telekabel Wien contro Constatin Film) e` quella della applicazione del principio di proporzionalita` in tutti i suoi elementi: necessarieta`, idoneita` del mezzo al raggiungimento dello scopo e concretezza degli effetti dell`applicazione tecnologica di sbarramento rispetto ai vari interessi in gioco: utente, titolare dei diritti, provider, ma anche concorrente. Pertanto si trattera` nel prossimo futuro di valutare caso per caso e con attenzione agli effetti concreti del sistema tecnico applicato per la tutela del diritto d`autore, al fine di valutarne la sua liceita`, nei termini specifici di necessita` al raggiungimento dello scopo di tutela, idoneita` e proporzionalita` nel bilanciamento di interessi, in una stretta analisi che non puo` che essere ex post.