E’ stata approvata alla Camera dei Deputi la Legge europea 2019/2020, con 309 voti favorevoli (27 contrari e 7 astenuti). Al suo interno, tra gli altri punti all’ordine del giorno, la direttiva europea sul copyright e sui servizi audiovisivi.
Si attende ora il recepimento della direttiva da parte del Governo e i vari decreti attuativi.
Tra i tempi più importanti introdotti dalla direttiva vi è la giusta remunerazione degli autori, che concedono in licenza o trasferiscono i diritti per l’utilizzo dei loro lavori alle varie piattaforme; il rispetto delle regole da parte dei giganti di internet e il ruolo degli intermediari. Vi è anche il principio di responsabilità dei prestatori di servizi in caso di condivisione online di contenuti senza previa autorizzazione o licenza, come anche la protezione delle pubblicazioni a carattere giornalistico per le case editrici in caso di sfruttamento in rete da parte di altri soggetti.
Altri punti di discussione saranno, come da documenti del Senato:
- L’indirizzo per l’utilizzo di un’accezione ampia del concetto di “istituti di tutela del patrimonio culturale”
- L’eventuale definizione dei criteri di sicurezza e soprattutto di accesso a banche dati soggette a limitazioni dovute al diritto d’autore. Simili criteri possono rendere applicabile nella pratica (o no) il diritto di accesso a materiale protetto, per utilizzi culturali definiti leciti dalla normativa, senza imporre impedimenti tecnici.
- Un’eventuale definizione chiara delle regole per escludere un’opera dal meccanismo di gestione delle licenze quando voluto dall’autore, nonché per le opere fuori commercio o “orfane”. La speranza della norma è di consentire il rilancio di opere di valore culturale che tuttavia non hanno avuto il successo commerciale sperato dall’autore.
- Una definizione più chiara del concetto di “estratti molto brevi” di un’opera, per non pregiudicare la libera circolazione delle informazioni.